La parola esoterico deriva dal greco esoterikos, derivato da esotero, comparativo di eso, che significa dentro. Il termine esoterikos è apparso, per la prima volta, nel I Filosofi in vendita, del 166 d.C. di Luciano di Samosata, che attribuì ad Aristotele, per i suoi insegnamenti esoterici (interni) ed exoterici (esterni).
In seguito, il termine fu utilizzato per indicare le dottrine segrete insegnate da Pitagora a un gruppo selezionato di discepoli. In questo contesto, la parola fu portata in inglese nel 1655 da Tommaso Stanley nella sua Storia della filosofia.
L’esoterismo nel campo accademico, individua movimenti o filosofie religiose alternative, emarginate o dissidenti i cui sostenitori distinguono le loro credenze, pratiche ed esperienze da tradizioni religiose pubbliche, istituzionalizzate. Tra le aree di ricerca troviamo l’alchimia, l’astrologia, lo gnosticismo, l’ermetismo, la cabala, la magia, il misticismo, il neoplatonismo, molti nuovi movimenti religiosi, i movimenti occulti del diciannovesimo, ventesimo e ventunesimo secolo, il rosacrocismo, le società segrete e la teosofia.
Nella definizione funzionale di esoterico, ciò che è esoterico è interiore, nascosto agli estranei, non pubblico e, in questo contesto, associato a insegnamenti spirituali segreti o parzialmente-segreti, possiamo constatare che il misticismo rientra con naturalità. In effetti, si potrebbe affermare che il misticismo rappresenta la forma più pura di esoterismo, in quanto l’esperienza mistica è intrinsecamente esoterica, di dimensione interiore dell’esperienza religiosa chiaramente distinta dalla pratica religiosa rituale, anche se il mistico sostiene e attinge a quest’ultima. Il misticismo è, quindi (in questa definizione), un sottoinsieme dell’esoterismo per la sua stessa natura esoterica.
Da queste osservazioni possiamo notare che (tranne per la definizione funzionale) la caratteristica centrale dell’esoterismo è la gnosi, che significa intuizione esperienziale della natura del divino come manifestata nell’individuo e nel cosmo. La gnosi può essere divisa in due grandi categorie: cosmologica, metafisica o trascendente. Queste non sono, tuttavia, reciprocamente esclusive ma piuttosto complementari e sovrapposte. La gnosi cosmologica è una visione della natura del cosmo, esempi ne includono l’alchimia, l’astrologia, la magia, anche se li troviamo nella gnosi metafisica. La gnosi metafisica nella sua forma pura è mistica apofatica o via negativa e può, anche essere descritto come la trascendenza delle divisioni soggetto-oggetto o sé-altro. Nella gnosi cosmologica la dicotomia dell’altro-auto continua a esistere; mentre, nella gnosi trascendente, la distinzione dell’altro-sé svanisce nel processo di realizzazione spirituale. Naturalmente, questa distinzione è solo indicativa, ma in ogni caso, il misticismo rappresenta una visione gnostica individuale esperienziale diretta della natura del cosmo e del divino.
Lo studio dell’esoterismo in generale e quello del misticismo in particolare, sono in realtà studi dei cambiamenti nella coscienza. Per lo studioso di esoterismo la contezza storica e la sobrietà della mente – arricchita da un sano scetticismo e umorismo – sono doti importanti per affinare la propria capacità di entrare e presentare, in maniera semplice, modi d’intendere l’umanità e il mondo stesso.