Louis-Claude de Saint-Martin

“I poteri divini dell’Azione vivente in noi, tendono niente meno che ad aprire il nostro centro interiore della nostra anima a tutti i “fratelli” passati, presenti e futuri, per stringere, tutti insieme, il Patto col Divino, e finalmente schiuderci tutti i tesori spirituali e naturali sparsi in ogni regione; e restituirci, per così dire, l’Azione delle cose. In questo mondo ci sono tanti uomini senza intelligenza, proprio perché ce n’è sono pochi che lavorano a diventare realmente capaci d’Azione. Con l’irrompere dello Spirito Universale in noi, e con lo slancio del nostro Spirito, che possiamo arrivare ad essere capaci d’Azione. Con questo slancio abbandoniamo ogni principio dei gusci, quelli che ci permettono di manifestare le sue proprietà, slancio che opera in noi quello che il ‘soffio’ opera negli animali, o quello che l’aria opera nella natura.”

Louis-Claude de Saint-Martinmichelangelo_adao

Spinoza e Dio

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La concezione di Dio come ordine geometrico dell’universo mette Spinoza in antitesi a ogni forma di finalismo. Secondo Spinoza ammettere l’esistenza di cause finali è un pregiudizio dovuto alla costituzione dell’intelletto umano. Gli uomini ritengo tutti di agire
in vista di un fine, cioè di un vantaggio o di un bene che desiderano conseguire. E poiché trovano a loro disposizione un certo numero di mezzi per conseguire i loro fini (per esempio, gli occhi per vedere, il sole per illuminare, le erbe e gli animali per nutrirsi ecc.) sono portati a considerare le cose naturali come mezzi per il raggiungimento dei loro fini. E poiché sanno che questi mezzi non sono stati da loro stessi prodotti, credono che siano stati preparati per loro uso da Dio. Nasce così il pregiudizio che la divinità produca e
governi le cose per l’uso degli uomini, per legare gli uomini a sé e per essere onorata da essi. Ma, dall’altro lato, gli uomini osservano che la natura offre loro non solo agevolezze e comodità, ma anche disagi e svantaggi di ogni genere (malattie, terremoti, intemperie ecc), e credono allora che questi malanni derivano dallo sdegno della divinità per le loro mancanze nei suoi riguardi. Da tali pregiudizi ci si può liberare solo con la matematica che ha mostrato agli uomini la visione antifinalistica delle cose.

® Riproduzione consentita con citazione della fonte.

L’Iniziato e la sua Torre

La XVI Lama dei Tarocchi La maison Dieu (La casa di Dio) spesso è vista negativamente. Sfatiamo questa negatività! essa rappresenta la soluzione degli ostacoli ed è un punto di partenza o di arrivo. E’ anche la carta della consapevolezza ma soprattutto è una carta che identifica il lavoro dell’iniziato nel suo percorso spirituale.

Un po’ c16-La-Maison-Dievome Dante e la Divina Commedia, la Casa di Dio o Casa del Diavolo sono il Paradiso e l’Inferno in cui l’iniziato percorre i gironi (i vari stati del suo essere) e rinasce in vita….o perisce.

Nomi

Nel corso dei secoli e del contesto geopolitico e religioso, la XVI Lama è stata chiamata con vari nomi: Torre, Sagitta, Folgore, Fulmine, II fuoco, La casa del diavolo, La casa di Plutone, La casa, La casa del dannato, Inferno e Cieli.

Questi sostantivi non sono fra loro contraddittori, ma rivelano il simbolo: la distruzione di un edificio costruito dall’uomo, attraverso fuochi o fulmini di origine divina.

Grafica

La casa di Dio è il primo edificio che incontriamo nei Tarocchi.

Possiamo notare:

una Torre fatta di mattoni (costruita con mattoni collocati in ventidue file, a richiamare il linguaggio umano, la comunicazione attraverso l’alfabeto ebraico composto da ventidue lettere)

la cima incoronata scoperchiata da un fulmine o da qualche forza interna

due personaggi che precipitano insieme a tante sfere colorate. (La serenità disegnata sui volti dei due personaggi, indica che la loro caduta non è tragica)

tre scalini, tre gradini iniziatici: conoscenza, pratica, passaggio al prossimo della conoscenza (le Triadi dell’Albero della Vita Triangoli Intellettuale, Etico e Metafisico rappresentano gli “scalini” di conoscenza di Dio).

tre finestre, (i tre piani dell’essere nei quali si ha lo sblocco di energie due sul piano di mezzo, dimora dello Spirito e la terza superiore, santuario illuminato della Fede).

una Porta con la Luna dipinta semiaperta esce uomo in rosso. (Luna, signora dell’inconscio individuale. E’ il numero 9, chiude un ciclo per aprirne un altro, ad un altro livello).

Colori

Nel Tarocco di Marsiglia, ci sono 10 colori ognuno con molteplici significati: Verde chiaro e scuro, blu chiaro e scuro Giallo chiaro e scuro, carne, bianco rosso e nero.

I colori e le tonalità utilizzati in questa Lama hanno una connotazione molto positiva, che indica una crisi benevola. Il paesaggio è soleggiato e presenta il terreno color oro e rigoglioso di vegetazione. Ci sono due pietre gialle, il colore dell’oro (oro alchemico), situate proprio nel punto in cui i due personaggi cadono.

Significati

Rosso. Colore del sangue, della passione, dell’amore e del cuore, costituisce il fluido e fuoco vitale. È il colore caldo per eccellenza.

Azzurro. L’azzurro è opposto al rosso, come l’acqua al fuoco. È color freddo. Si associa anche allo psichico, all’anima e al notturno.

Giallo. Colore dell’oro e, pertanto, del più perfetto dei “metalli” alchemici. Si relaziona con la mente, l’intelligenza e la brillantezza radiante.

Verde. Il verde è il simbolo della vegetazione e, pertanto, della fecondità e generosità della terra, i frutti della vita e della natura. È anche tradizionalmente il colore della speranza e della rigenerazione.

Carne. Il color carne è legato alla materializzazione, alla concrezione e all’azione che si solidifica in opere. È perfettamente sostanziale, come l’involucro che racchiude il segreto delle cose.

Bianco. È il colore della purezza indeterminata, della manifestazione essenziale espressa dall’assenza. Da lui procedono gli altri colori attraverso il prisma dell’atmosfera, e in lui si sintetizzano.

Nero. (In questa lama non compare). Esso appresenta nel suo senso inferiore, lutto, morte, invecchiamento e dolore; mentre nel suo senso più alto, è il colore che precede il bianco, dal quale estrae la propria ragione o essenza. Se il bianco manifesta l’Essere, il nero esprime il Non-Essere, o la non manifestazione. È la morte che precede la nascita.

Posizione mazzo Tarocchi

La Torre è preceduta dal Diavolo e seguita dalle Stelle.

Il Diavolo, rappresenta la parte più oscura, la materia, il dominio dell’ego sul percorso iniziatico.

Ma per quanto il Diavolo possa rallentare il percorso, arriverà il momento della Torre, che permetterà il crollo dei progetti troppo materiali.

Solo così potremo accedere alla fase delle Stelle che ci lascia nudi di fronte a noi stessi e all’Universo.

La Torre non indica un cambiamento fisico, ma prettamente spirituale e, infatti, seguono le Stelle che quasi alludono a una “nascita divina”.

Il primo personaggio indossa un abito dai colori discordanti. La gamba sinistra è gialla, in opposizione alla destra che è azzurra, per indicare un cammino diviso tra  la pietà, la fedeltà (azzurro) e l’invidia che spinge alla bramosia dei beni materiali (giallo). (Netzach e Hod sono considerate la gamba destra e la gamba sinistra dell’uomo, sulla prima ci appoggiamo, con la seconda muoviamo il passo).

Come tutte le carte pari, il XVI è una porta, un passaggio che si compie bruscamente. E’ un’azione imprevista che rompe un equilibrio. In questo caso è la rovina di una costruzione faticosamente edificata, ma anche la presa di contatto con la realtà dopo essersi caricati di energie. L’importante è non fermarsi al Diavolo, credendo che lì tutto sia ormai compiuto e lo scopo raggiunto: in questo senso la torre folgorata è la perdita delle illusioni che è sempre dolorosa.

Torre di Babele

Questa carta ricorda il mito della Torre di Babele ed è per questo che, tradizionalmente, la lama è associata alla punizione dell’orgoglio. Tuttavia, leggendo con attenzione la Bibbia ci si rende conto che in realtà, l’evento non fu distruttivo, poiché Dio costrinse gli ultimi sopravvissuti al Diluvio Universale a scendere dalla torre, prendere coraggio e lavorare la terra, spronandoli a riunirsi in gruppi attraverso la diversità delle lingue. Un evento apparentemente catastrofico che si è rivelato in realtà una liberazione.

Athanor

La Torre è anche simbolo dell’Athanor alchemico, il forno in cui la materia si trasforma in Pietra Filosofale. Nel momento in cui l’iniziato ha raggiunto la sicurezza interiore ed è riuscito a dominare le passioni, può correre il pericolo dell’esaltazione dell’Io. Questo può rendere inutili i risultati ottenuti fino a questo momento. Un’eccessiva ambizione è l’anticamera di una catastrofe nella coscienza dell’adepto ed è chiamata Athanor, cioè la Torre. In questo contenitore il fuoco del Cielo inferiore, se alimentato in modo eccessivo, provoca un’esplosione, con la dispersione delle energie e con la disgregazione della coscienza. Allora ciò che si desiderava unire e armonizzare viene perduto come i due personaggi che precipitano dall’alto della Torre.

Solve et Coagula

L’iniziato diventa consapevole di complessi e conflitti interiori che sono di ostacolo al suo processo spirituale e il fatto di farli emergere alla luce della coscienza non è un’esperienza piacevole.  Si tratta della prima fase del processo solve et coagula: prima la dissoluzione poi l’assimilazione. L’oro filosofico si ottiene sempre dalla materia grossolana tramite un processo chimico che gli alchimisti hanno sempre descritto sgradevole.

L’importante è sempre bilanciare le energie del fuoco e dell’acqua, dell’emozione e dell’intelletto.  E’ solo nella fase successiva – corrispondente al successivo grado iniziatico – che si procederà al coagula, in cui il caos precedente è innalzato e creato dallo spirito, rendendo così possibile il raggiungimento di un superiore livello spirituale.

Eiaculazione

La Casa di Dio in senso occulto significa eiaculazione, cioè fecondazione psichica, spirituale e materiale. L’energia accumulata nella carta precedente fuoriesce e scarica il suo potenziale fecondatore. Però qui la fecondazione non è ancora realizzata, ma solo annunciata e preparata.

Quando il fuoco sotterraneo della carta precedente, acceso dalla commistione dei fluidi opposti, raggiunge il massimo dell’intensità, il fuoco celeste cade fulmineamente sulla Torre e scoperchiandola permette la fuoriuscita dei fluidi così trasformati. Avviene così l’annunciazione e la creazione di un nuovo essere che si realizzerà nell’Arcano XVII – La Stella.

La trasmutazione avvenuta nel Basso accende per analogia il fuoco in Alto, perché Alto e Basso sono entrambi nell’Uno e, per questo, il fuoco del Cielo cade sulla Terra attratto da una forza irresistibile.

Questo è anche il significato dei due personaggi che cadono dalla Torre a testa in giù, che potrebbero essere i due diavoletti della carta precedente ora umanizzati.

I due personaggi, i cui capelli sono gialli, simbolo dell’illuminazione, con la mano sfiorano le piante verdi che crescono per terra: stanno rendendo onore alla potenza della Terra. Stanno a testa in giù, come l’Appeso, perché guardano il mondo in un modo tutto nuovo: l’intelletto, la mente guarda in faccia la Natura.

Il labirinto del re Minosse.

Nella mitologia greca, Poseidone, accettò la preghiera di Minosse, re di Creta, di inviargli un toro come simbolo dell’apprezzamento degli dei promettendo di sacrificarlo in onore del dio.

Poseidone acconsentì e gli mandò un bellissimo e possente toro bianco.

Vista la bellezza dell’animale, però, Minosse decise di tenerlo per le sue mandrie e ne sacrificò un altro.

Per questo atto di arroganza, Poseidone si infuriò e fece un incantesimo sulla moglie di Minosse, in modo da farla consumare di passione per questo toro bianco.

Da questa unione tra la regina e la bestia, nacque il Minotauro, la vergogna di Minosse, una creatura con il corpo di un uomo e la testa di un toro.

Per la vergogna, Minosse nascose questa creatura nel cuore di un grande labirinto di pietra.

Ma il regno non poteva restare per sempre in uno stato stagnante con un tale vergognoso segreto nascosto al suo interno.

Con l’aiuto della figlia di Minosse, l’eroe Teseo uccise il Minotauro, e il dio del mare, nello stesso momento, si infuriò e colpì con un terremoto questa torre riducendola in macerie, seppellendo sia il re Minosse che il cadavere del Minotauro

Sul piano interiore, il dio colpendo la Torre dà l’immagine del crollo di vecchie forme, e queste vecchie strutture crolleranno se non si è disposti a cambiare. Significa anche che ognuno di noi sta vivendo la propria trasformazione personale, e come le vecchie strutture, abbiamo anche bisogno di cambiare e crescere per evolvere con il pianeta.

Albero delle Sephirot  – Il  sentiero PHE

La Torre è associata al sentiero, numero 17, Peh, significa bocca, e allude al potere della parola e della vibrazione.

La forma della Peh, infatti è una bocca aperta con lingua in mezzo, è associabile a una khaf con una yud nel mezzo. Khaf simboleggia il contenitore (kil) e Yud il contenuto: corpo e anima.

PEH connette Netzach con Hod.

Netzach si trova nel pilastro di destra. Governata da Venere, signora dei sentimenti, rappresenta la Vittoria o Trionfo.

Hod si trova nel pilastro di sinistra governata da Mercurio, signore della mente. Rappresenta lo Splendore, lo splendore del pensiero divino.

Phe è sorretto dal pianeta Marte (che distrugge tutto l’inutile, il non necessario e il superfluo nel teatro del mondo) e si identifica con il segno zodiacale dello Scorpione (che esprime la rinascita ed è associato alla Fenice, l’animale mitologico che risorgeva dalle proprie ceneri).

Anatomicamente lo Scorpione è collegato all’apparato uro-genitale e la carta della Torre corrisponde al Chakra del sacro (Pube).

Percorso iniziatico

L’Albero della Vita è diviso in quattro sezioni, separate da tre veli orizzontali, Triadi (Triangoli Intellettuale, Etico e Metafisico rappresentano gli “scalini” di conoscenza di Dio). (Nella carta si collega ai tre gradini)

Il primo velo è quello dell’iniziazione. Esso forma il limite tra Malkhut e il resto dell’albero. L’iniziato che supera questo velo, è all’inizio del suo lavoro, prende coscienza del mondo non materiale.

Il secondo velo è il Paroketh. Esso separa le tre Sephiroth del mondo intellettualtre_triangolie (Yessod, Hod, Nezakh) da quelle dei domini superiori.

L’iniziato che lo supera raggiunge la piccola illuminazione, la nascita di Tiferet, e prende coscienza della sua natura profonda.

Con Phe, moriamo ma rinasciamo pronti per superare Paroketh e crescere spiritualmente.

In questa triade sono incluse anche le emozioni inferiori e gli istinti. La Sephirah Yesod, Fondamento, la base di tutto l’Albero. E’ la fondazione della creazione, perchè essendo la base di tutto, coniuga  in sé la forma e la forza. E’ governata dalla Luna, signora dell’inconscio individuale. E’ il numero 9, chiude un ciclo per aprirne un altro, ad un altro livello. (nella carta porta con la luna)

Netzach e Hod sono considerate la gamba destra e la gamba sinistra dell’uomo, sulla prima ci appoggiamo, con la seconda muoviamo il passo.

In Netzach risiede la nostra anima e quella del mondo. In essa sono custoditi i valori assoluti, reali e l’energia della scintilla universale ed è un momento di arrivo su cui appoggiarsi, mentre in Hod sentiremo l’impazienza dell’anima, che anche se priva di tante qualità importanti, desidera muoversi e mettersi in cammino, per ricercarle ed ottenerle.

Il simbolo di Hod è quello del sentiero in salita, lungo i fianc
hi della montagna, mentre quello di Netzach è il raggiungimento della montagna è la vittoria della vita sul contingente.

Dopo aver trovato il maestro interiore, l’iniziato è arrivato a Hod, deve risentire della consapevolezza per ricercare la giusta conoscenza e arrivare a Netzach. Con l’intelligenza, la volontà e la perseveranza di Hod, si riesce ad avvertire l’energia di Netzach.

In Netzach andiamo oltre il desiderio di Hod e sperimentiamo la certezza, la sicurezza di aver trovato ciò che stavamo cercando.

Senza dimenticare della interazione di Yesod su Netzach, che genera immaginazione concepita da egoismi e dall’ego. Legata quindi agli istinti e alleemozioni inferiori.

Qui la nostra Torre può crollare per fermare il lavoro influenzato da Yesod, o per rinascere, se avremo raggiunto la Gloria e lo Splendore di Hod con  le qualità immortali di Netzach, Eternità e Vittoria.

Numerologia

Il Valore numerico di Peh è 80 è l’età di Mosè quando guidò Israele fuori dall’Egitto e ricevette la Torà. Secondo il libro Pirkey Avol è un’età in cui si riceve una forza del tutto particolare, che è quella del pieno controllo sulla p
ropria natura animale.

Il valore numerico della Torre è 16; ed è 4+4+4+4. Nell’Imperatore il quattro simboleggia ciò che è stato creato, manifestato, ciò che è tangibile. Rappresenta il mondo fisico, la materia, che è nata dalla volontà dello Spirito dell’1. Indica quante sono le stagioni, gli elementi fisici antichi (Terra, Aria, Acqua e Fuoco) e i punti cardinali.

È l’unico numero che è somma e prodotto di un altro numero per se stesso: il 2. Infatti, 2 + 2 = 4 e 2 x 2 = 4.  Mentre il 2 rappresenta il dualismo nel mondo spirituale,  il 4 rappresenta quella tra mondo fisico e mondo spirituale.

Il 16 è anche 8+8

Il numero 8 rappresenta l’Incarnazione del Verbo di Dio, ma anche la Vergine Prescelta per metterlo al mondo.

Il 16 è l’immagine simbolica della Torre di Babele. I mattoni che la compongono sono di color carne, per indicare che si tratta di una costruzione vivente, dotata di sensibilità. E’, in grande, la società umana, in piccolo, il corpo di ciascuno di noi, che è una composizione di cellule nate le une dalle altre per aggregarsi in organi.

Ma 16 si può anche scrivere 1+6=7; il Carro. Quindi superando l’orgoglio del potere materiale che può schiacciarlo, l’uomo riporterà la vittoria su se stesso.

Netzach è il numero 7, esprime la fermezza (suo attributo) richiesto dall’Amore per la sua esistenza.

Hod è il numero 8, ciò che è sopra è come ciò che è sotto. Testimonia che ciò che è vero per la mente si crea automaticamente nel mondo esteriore.

Conclusioni

Bisogna interrogarsi sui capovolgimenti che sono avvenuti o che stanno per avvenire, cercando di interpretarli sotto una nuova e diversa luce, valutando ogni possibile significato.  E attraverso questo lavoro cercare di capire quale è il reale significato per noi, per il nostro modo di essere, per il cambiamento che inevitabilmente si prospetta e che possiamo fare, in modo che avvenga assecondando quelli che sono i nostri veri desideri.

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Chiave d’oro

Io sono una scintilla che muta nella continua ricerca della luce divina la verità è ciò che tu uomo costruisci dentro di te nella ricerca della scintilla seguire un maestro per seguire sue impronte può farti vedere quale sia la soglia della tua via imparare i suoi modi può farti comprendere la sua esperienza in vita terrena ritrova le tue parole fratello hai imprigionato la tua essenza la tua scintilla demoni ti incatenano nella dualità umana non svelare la via di un uomo non è forza divina ogni anima ha tracciato suo percorso accetta e scopri la causa che opera fa si che l’uomo sia maestro assimila e trasmetti ai figli loro ti hanno scelto maestro fratello scopri e indica la via ai tuoi figli questa è forza nelle tue mani ripongo la chiave d’oro che muove ogni cosa che schiude ogni maestro a se stesso

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A--CHIAVE-D-ORO

Io sono. Il lungo cammino breve dell’apprendista.

La ricerca continua del sé.  I perché sterili della vita. Il sapore della conoscenza. La ricerca di Dio, Verità o Luce. Tante cagioni sobillano l’uomo a inebriarsi di speculazioni filosofiche e a imboccare percorsi di vita e spirituali, nella vana ricerca della pietra filosofale.

Medianità e intuizione, angeli e demoni, simboli e rituali, tutti dipesi per compiacere la propria setedi curiosità e occultando a se stessi  l’ego, smania e cupidigia con umiltà, tolleranza e temperanza si perdura alla ricerca delle vibrazioni armoniche che governano il macro e micro cosmo.

Ma l’uomo non può scoprirsi divino, perché incapace di giudicare se stesso, di ascoltare se stesso e nessuna opera può compiersi sull’umana umanità, se prima non scopre le proprie debolezze, i suoi limiti.

I fardelli della dualità, del quaternario, del tutto, del nulla e dell’uno. Rigurgiti di parole legate all’assenza magica della parola, artificiosità di rituali, disordine e disattenzione. Sensi ridotti a mere membrane ottuse che non trasmettono emozioni aminiche né spirituali, perché esaltati dall’umiltà adultera. Siamo ciechi, sordi, muti e senza tatto e nessuna divinità si illuminerà ai propri occhi se non sapremo dove guardare, cosa ascoltare, cosa proferire e sfiorare.

Io sono colui che è,  e che è tornato in vita e che morto in vita e scrive con il sangue per vivere in eterno negli occhi e nella mente di chi legge e ascolta con lo spirito e l’anima.

Taci or dunque e appagati del mio verbo, uomo.

La conoscenza non è prodotto di stremi cerebrali, deriva da una rivelazione di dio, che vuole essere riconosciuto dai suoi. Non può essere raggiunta attraverso la riflessione filosofica. Si compie in una trasmutazione dell’uomo, inondato di una forza trascendente che si unisce alla scintilla divina assopita in lui e che lo porta alla vera vita.

E l’uomo ribatté.

Rinchiuso nella materia che hai plasmato, ho domato il piombo che mi osteggiava e liberato l’anima  affinché  trovassi lo spirito, l’essenza  divina.

Io sono colui che è, io sono parte di dio, io sono dio. Io mi riconosco e mi elevo. La conoscenza è l’uomo che ritrova in sé, se stesso: io sono.

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deserto

Maestro indiano

Una debole luce avverto è la luce della saggezza della conoscenza vorrei fosse una fiamma, ma la via da intraprendere è densa di paura e irta di difficoltà.images

Io sono la luce la luce porterò dove il riflesso dell’arcobaleno muore dove la fine e il principio si baciano dove l’eterno e il nulla si incontrano quando la luce è fioca nel nostro cuore basta poco per spegnere l’amore che arde nella luce divina si nasce nella luce per poi passare attraverso l’amore verso il sospiro divino uomo non hai coraggio di lasciare il proprio essere immondo cercherai sempre una ragione della vita tu cerchi luce verità dell’essenza divina ma quale verità già tu la conosci tu sai che l’essenza della vita è amore tu sei uomo di luce la luce è stillata nella tua vita umana la conoscenza è vedere con gli occhi di un bambino la saggezza non incontrare l’ego nella vita rimani congiunto nella tua umiltà di vita cerchi verità non dimenticare che l’amore è vita è luce è verità  che inebria la natura di dio egli creò solo con la combinazione di energia e di vibrazioni primordiali io non esisto senza energia luce e vibrazione collega un filo al giradischi produce musica piccole vibrazioni energetiche la musica è arte gloria di dio ama e brucia energia ma ascolta il silenzio assenza di vibrazione amore è lo strumento che permette di vivere di passare da uno stato all’altro è ciò che respiri che tocchi che ti permette di gridare la vita al cielo io non so se mai riuscirò ad amare come ci ama dio ma esso è eterno vicino è lontano nel tempo nessun libro può spiegare ciò che è dentro di noi apri te stesso al volere di dio all’amore la conoscenza è un dono divino essa è il riconoscimento agli uomini di buona volontà che cercano con la loro energia di aiutare il prossimo se stesso osserva il moto perpetuo delle onde a primavera il vento le lascia rincorrere e s’infrangono come baci di fanciulli innocenti non osservi il sole sorgere né la luna risorgere e nel ciclo vitale eterno cerchi risposte uomo vestito nudo del suo ego umile cerca umiltà vedrai cadere stelle comete di solitudine passi io sono qui che cerco di darti forza e luce ma tu sei già luce e respiro divino osserva il cammino del sole tutto tace nell’universo eterno respiro io cerco di lasciare il cammino e tu cerchi risposte io ti darò  energia per superare difficoltà adesso lascia che ti spiego cosa senti nella durezza del cuore vedrai andare via paure e perdizioni la conoscenza del percorso divino del sé uomo non credere che percorso sia facile né tanto meno chiaro ma cerca dentro di te maestro con umiltà
e saggezza

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Progetto divino

Possiamo piegare il volere dell’universo possiamo modificare un progetto divino possiamo vincere la battaglia con noi stessi  piegare modificare vincere il potere intrinseco nell’uomo ricade nella sua divinità in quella scintilla di divino che non tutti gli uomini hanno o sanno riconoscere risvegliarsi non è semplice è ascoltare se stessi in una tempesta di ideologie e concetti che violenti si abbattono contro bisogna isolarsi da tutti e fare tesoro  della propria esperienza e traghettare fonti dai percorsi spirituali quando si inizia a comprendere è il momento di lasciare ogni guida perché da ora in poi la verità sarà la tua la luce la vera luce sarai tu stesso non devi cercare maestri tu sei un maestro in possesso della conoscenza risvegliati e troverai le risposte chi sono io sono colui che è io sono paure emozioni si sciolgono al passaggio di ciò che resta poi piangere sorrisi dalla vita ma è dalle lacrime che nasce il sorriso amore è energia luce verità è dio amore terreno brucia nell’astratto pensiero emozionale nel mondo invisibile l’amore è materia collante universo è dio è noi noi siamo lacrime divine sorrisi umani sorrette dall’amore bene o male bene e male sono concetti umani non divini io posso dunque piegare il volere dell’universo? la mia vita terrena è una mia scelta io mi sono tracciato la mia esperienza terrestre ho scelto il tempo ho progettato cosa essere e cosa divenire i miei obiettivi e il mio scopo perché dunque piegare il volere se ho voluto ciò modificare il progetto divino si lo possiamo modificare accettandolo accettare senza nessun dubbio o timori per il semplice motivo già espresso c’é chi si affida all’universo io mi affido a me stesso a ciò che ho voluto fosse per me il progetto è nostro fatto e confezionato per un piano più grande si possiamo vincere quando troveremo la nostra vera natura il nostro essere divino conosce te stesso la nostra natura essenza liberarsi dalle nostre paure come neve che si scioglie al sole legami terreni si sciolgono.

® Riproduzione consentita con citazione della fonte.

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Universo: energia e vibrazioni.

Dio è Luce, Verità assoluta. E’ il Principio e la Fine, il Tutto e il Nulla, il Bene e il Male. Egli è l’espressione equilibrata e duale dell’Universo.

Dio plasmò l’Universo metafisica-universoa sua immagine e l’uomo scorse il suo sguardo. Nelle tenebre della luce scoprì l’energia e le vibrazioni.

L’Universo e la materia sono energia.  Il corpo fisico e il corpo sottile hanno frequenze diverse, ma provengono dalla stessa fonte.

L’uomo, il suo corpo fisico, è la manifestazione di energia nella frequenza più bassa. Man mano che ci s’innalza verso i corpi sottili, la frequenza aumenta progressivamente.

La vibrazione di ogni dimensione dell’universo è  interconnessa con le vibrazioni di tutte le altre. Ogni dimensione riflette l’immagine dell’intero universo, l’immagine di Dio, dell’Uomo.

Perché, dunque, temere la sofferenza e la morte?

 

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